Eventi e tradizioni ad Assisi

 

GENNAIO

Da ormai qualche anno, il 6 gennaio, si ripete l'atteso appuntamento della discesa della befana dal campanile di piazza del Comune. Ad attenderla tutti i bambini assisani, estasiati di vedere finalmente la più famosa tra le vecchiarelle arrivare dal cielo in carne e ossa a cavallo della sua inseparabile scopa. Per ogni bimbo poi la soddisfazione di ricevere direttamente dalla befana un piccolo regalo!

 

FEBBRAIO

A febbraio Assisi si anima di colori e allegria con “Il Carnevale delle Meraviglie”, un carnevale per tutti dedicato ai bambini e a chi bambino lo è ancora nonostante l’età.

Gli assisani organizzano carri allegorici per i più piccoli ma non solo, che percorrono le vie del centro storico, per poi finire in Piazza del Comune, dove ovviamente la festa continua.

Ogni carro è animato da orchestrine e da gruppi mascherati intonati al soggetto del carro, vengono organizzati giochi di abilità, laboratori per la realizzazione di maschere con carta e altri materiali da riciclo, con la presenza di esperti truccatori per dare un tocco di stile in più alle stesse maschere.

 

MARZO-APRILE

 

SETTIMANA SANTA

 

Oltre alle cerimonie liturgiche, particolarmente solenni durante tutto l'arco della settimana e commentate dalle musiche liturgiche delle Cappelle Musicali, sono da ricordare i tradizionali riti paraliturgici fra cui i più suggestivi sono:

il Giovedì Santo la "Deposizione del Crocefisso" ("Scavigliazione") resto di una lauda trecentesca sulla Passione (cattedrale di S. Rufino);

il Venerdì Santo: al mattino, processione del trasferimento del Cristo Morto dalla Cattedrale di S. Rufino alla Basilica di S. Francesco, con soste ai conventi di clausura; la sera, la suggestiva processione cui partecipano tutte le confraternite che partendo dalla Basilica attraversa una parte della Città.

 

MAGGIO

 

Menzione particolare è dovuta al Calendimaggio. E' sicuramente la festa pagana più sentita dagli assisani. E' una rievocazione della vita medievale, rappresentata tra i vicoli più suggestivi della città, rigorosamente in costume medievale e in cui non deve apparire nessun segno della civiltà moderna. E' un tuffo nel passato, una sorta di macchina del tempo che riporta Assisi nella sua fastosità medievale. Il Calendimaggio di Assisi (talvolta anche trascritto Kalendimaggio) è una festa che si tiene ogni primo giovedì, venerdì e sabato dopo il 1º maggio di ogni anno, per festeggiare la primavera. Si sfidano, per la conquista del Palio, le due Parti nelle quali è divisa la città, la Nobilissima Parte de Sopra e la Magnifica Parte de Sotto, attraverso lo svolgimento di cortei in costumi medievali (circa XIII secolo - metà del XV), scene recitate ed esibizioni musicali: a decretare la Parte vincitrice è una giuria, composta da esperti di fama internazionale, cioè uno storico, un musicologo e una personalità dello spettacolo.

 

 

La festa del Calendimaggio vuole riprendere e far rivivere antiche consuetudini pagane che celebravano, in questo periodo, il ritorno della primavera e quindi il rinnovarsi del ciclo della vita, feste e riti in uso presso l'antico popolo degli Umbri. A ciò si unisce la tradizione delle "canzoni di maggio", composizioni di poesie da ballo e di canti, attestate anche nelle cronache antiche e nei documenti che riguardano la vita di San Francesco (e sono celebrative delle sue abitudini) , ma che alla fine del Medioevo subirono probabilmente anche l'influenza provenzale e francese: esse erano eseguite da brigate di giovani che si spostavano gaiamente nei vari rioni della città, all'inizio, appunto, del mese di maggio.

La terza componente della festa risale anch'essa al Medioevo, quando Assisi, all'inizio del XIV secolo, raggiunse il massimo dello splendore ed iniziarono le divisioni interne, d'altronde ben presenti nel panorama delle lotte comunali di tutta Italia, tra una "Parte di Sopra" e una "Parte di Sotto", facenti capo alle famiglie rivali prima dei Brancaleone e poi dei Nepis per la Parte de Sopra e dei Fiumi per la "Parte de Sotto".

Durante questi periodi di lotte civili, però, si mantenne sempre viva la consuetudine di celebrare la festa della primavera, che prese il nome di Calendimaggio e, durante la quale, si usava eleggere un Re della festa. Questa usanza si protrarrà per secoli, per poi essere profondamente rinnovata - ma sempre nel rispetto dell'antica tradizione - nel XX secolo: in questa nuova forma del tutto originale, essa fu celebrata per la prima volta nel 1927 per volere dell'allora Podestà di Assisi Arnaldo Fortini, quando cantori delle diverse "cappelle" cittadine si riunirono per cantare serenate ispirandosi a costumi dei tempi andati. La festa venne sospesa durante la seconda guerra mondiale, ma riprese vigore nel 1947; nel 1954, infine, per iniziativa di alcuni intellettuali assisani, assunse la struttura che conserva tuttora. La piazza del Comune è il centro pulsante della manifestazione. Nell'epoca contemporanea il Calendimaggio di Assisi rimane una delle poche feste che conservano i dogmi storici, primo fra tutti la partecipazione popolare; poiché è proprio il popolo ad esserne linfa e meccanismo. Ridotta negli anni ottanta a mera festa di paese, nel successivo ventennio è gradualmente tornata alla sua natura prima. Dopo un'attesa che può durare ore, il Maestro del Campo assegna il Palio con la seguente formula: « Popolo di Ascesi, noi Maestro de Campo, avvalendoci dei pieni poteri conferitici, udito lo parere dell'eletto collegio dei giudici ai quali abbiamo demandato lo compito di indicarci quale delle due parti abbia raggiunto maggior lode nella cavalleresca contesa per lo saluto alla nascente Primavera, mentre esprimiamo alle Parti la nostra incondizionata riconoscenza per l'alta prova morale e civica espressa in questa contesa, degna delle più nobili tradizioni della nostra città, assegniamo lo Palio de Calendimaggio alla Parte de ... » ...ed infine sventola per aria il fazzoletto del colore della parte vincente (blu per la Parte de Sopra, rosso per quella de Sotto). La Parte vincitrice riceve dunque il Palio, e ne avrà cura fino all'anno successivo. I festeggiamenti continuano per le  strade e nelle taverne della Parte vincitrice per tutta la notte, a suon di panini con porchetta, vino e tanta tanta allegria e goliardia!

 

 

 

FESTA DELLA REGOLA DI SAN FRANCESCO

 

A Rivotorto di Assisi, a metà maggio, si celebra la Festa della Regola. La festa fu istituita da Papa Onorio III nel 1216 con il nome di Indulgenza di Assisi e da allora è arrivata fino a noi. Sono trascorsi 800 anni da quando Francesco di Assisi prese l’approvazione “orale” della Regola di vita (purtroppo andata persa) da parte del Papa Innocenzo III. Le fonti storiche sostengono che il Santo di Assisi ottenne nel lontano 1209 dal signor Papa il consenso alla sua proposta di vita che poi sarà definita come la “Protoregola”.

 

GIUGNO

 

IL CORPUS DOMINI

Anche ad Assisi per la solennità del Corpus Domini si svolgono le “Infiorate” che consistono nella creazione, sulle strade, lungo il percorso della processione, di un tappeto naturale costituito da petali di fiori, quadri e tappeti di fiori aventi come tema di base quello Eucaristico, religioso e decorativo.

Durante questa settimana per le vie infiorate di Assisi si svolgono numerose processioni, in particolare durante la processione delle pianete belle, i religiosi che vi partecipano, indossano preziosi paramenti normalmente custoditi nel Tesoro della Basilica di San Francesco. Le tradizionali “Infiorate” si allestiscono nelle vie del caratteristico quartiere di Porta Perlici. Anche di fronte alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e sulle strade dove ha luogo una grandiosa processione si predispongono i caratteristici tappeti floreali.

Le composizione delle infiorate deve sottostare a rigide regole: devono essere realizzate esclusivamente con fiori freschi, fiori secchi, essiccati ed anche macinati, erbe e specie arbustive che non siano legno; i materiali floreali e vegetali non possono essere colorati artificialmente; l’uso dei materiali floreali e vegetali freschi devono essere prevalenti rispetto a quelli essiccati; è ammesso l’uso di acqua per mantenere umida l’opera floreale e impedire il rapido essiccamento dei materiali; è vietato l’uso di segatura, farine, caffè in polvere, piante e fiori protetti.

 

LA FESTA DEL VOTO DI SANTA CHIARA

Il 22 giugno Assisi rende omaggio alle clarisse in ricordo di santa Chiara che liberò la città dall'assalto dei Saraceni. La festa, istituita nel 1644, si celebra ogni anno: secondo la tradizione santa Chiara, che dimorava insieme alle "sorelle" nel piccolo convento annesso alla chiesa di San Damiano, si mostrò ai Saraceni con l'ostensorio in mano e li mise in fuga.

FESTA DELLE CAMPANELLE

E' un evento tradizionale assisano, 3 giorni all'insegna di balli, musica, artigianato, teatro e proiezioni di foto/video d'epoca nella bellissima Piazza San Pietro, che si svolge alla fine di giugno

 

 

AGOSTO


FESTA DEL PERDONO

A Santa Maria degli Angeli di Assisi il 1 e 2 agosto di ogni anno si celebra, all'interno della Porziuncola, la Festa del Perdono. La festa fu istituita da Papa Onorio III nel 1216 con il nome di Indulgenza di Assisi  e da allora è arrivata fino a noi. Il 2 agosto si celebra inoltre la festa di dedicazione della Porziuncola con l'arrivo della marcia nazionale di giovani francescani.

FESTA DI SANTA CHIARA

Chiara d'Assisi, nata Chiara Scifi (Assisi, 1193 circa – Assisi, 11 agosto 1253), fu collaboratrice di San Francesco e fondatrice dell'ordine delle monache clarisse. Fu canonizzata come Santa Chiara nel 1255 da Alessandro IV nella cattedrale di Anagni. Il 17 febbraio 1958 fu dichiarata da Pio XII santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni. Secondo una tradizione, infatti, il giorno di Natale, nella messa servita da Francesco, non c'era Chiara, poiché costretta a letto a causa della sua infermità. Volendo ella partecipare comunque alla celebrazione, le cronache raccontano che le apparve una visione della messa e al momento della comunione le si presentò innanzi un angelo che le diede la possibilità di comunicarsi all'ostia consacrata.

FESTA DI SAN RUFINO

Il patrono di Assisi non è San Francesco ma San Rufino, primo vescovo della città; la cattedrale è a lui dedicata fin dalla prima metà del secolo XI.
Rufino morì gettato nelle acque di un fiume con una pietra legata al collo nel paese di Costano. Il corpo venne trasportato ad Assisi, proprio nel luogo dove ora sorge la cattedrale eretta dalla fede del popolo di Assisi e dall’opera di Giovanni da Gubbio, ma essa è la terza costruita sulla tomba del vescovo martire, ed è del secolo XII; la prima era del 412. La data di celebrazione del Santo sin dal sec. XI è posta all’11 agosto. In Assisi e nella diocesi, la festa di S. Rufino è stata spostata al 12 agosto in quanto l’11 si sovrapponeva ai festeggiamenti per S. Chiara.
Gli ultimi giovedì, venerdì e sabato di agosto di ogni anno La Compagnia Balestrieri di Assisi festeggia il suo "Palio di San Rufino" ed i balestrieri, suddivisi per Terzieri (San Francesco, San Rufino, Santa Maria), si contendono la vittoria. Alla squadra del Terziere vincente va il "Drappo" dipinto da un artista nazionale. Al balestriere che si afferma nella gara del tiro singolo sul "corniolo o tasso" va la balestrina d'argento, la "calzabraga" ed il titolo di campione cittadino per un anno. La festa coinvolge tutti i costumanti della Compagnia per cui, in quei giorni, si susseguono mostre, convegni, banchetti medioevali e spettacoli di ogni genere alla luce di torce e fiaccole. Il Mercatino di San Rufino è la Rievocazione Storica della Tradizionale fiera cittadina Che si teneva nei giorni della festività del Patrono di Assisi. Antichi documenti ora conservati nella biblioteca comunale di Città di Castello, citano questo mercato come un evento significativo per la città del “Poverello”. Oggi, come allora, la Compagni Balestrieri di Assisi si propone di far rivivere quei momenti attraverso la maestria degli artigiani locali e non.

 

 

SETTEMBRE

 

CAVALCATA DI SATRIANO

 

La prima domenica di settembre tra Assisi, Spello, Valtopina, Nocera Umbra e Satriano è possibile ripercorrere a cavallo i luoghi che videro l'ultimo viaggio di san Francesco. Nel 1226, sul finire dell’estate, san Francesco tornò gravemente malato ad Assisi dopo aver trascorso un periodo che lo vide sottoporsi ad estenuanti terapie per il male incessante che lo affliggeva agli occhi: da Rieti fu portato a Siena, poi al conventino delle Celle presso Cortona e infine a Bagnara, nelle vicinanze di Nocera Umbra. Secondo le Fonti Francescane, i cittadini di Assisi, messi al corrente della gravità del male, inviarono una solenne delegazione di cavalieri che riportò il santo in corteo fino alla sua città natale. Francesco e i cavalieri lungo il tragitto si fermarono presso Satriano, villaggio tra Assisi e Nocera Umbra. Affamati cercarono qualcosa da comperare ma tornarono a mani vuote, così Francesco disse loro: Se non avete trovato niente è perché avete più fiducia nelle vostre mosche che in Dio. Ma tornate indietro nelle case da cui siete passati e domandate umilmente l'elemosina offrendo come pagamento l'amor di Dio, E non crediate che questo sia un gesto vergognoso o umiliante. è un pensiero sbagliato, perché il Grande Elemosiniere, dopo il peccato, ha messo tutti i beni a disposizione ne dei degni e degli indegni, con generosissima bontà (Vita Secunda, Tommaso da Celano).

 

OTTOBRE

 

FESTA DI SAN FRANCESCO PATRONO D'ITALIA

 

San Francesco fu proclamato nel 1939 da Papa Pio XII Patrono d'Italia. Da allora il ogni 4 ottobre in tutta Italia viene ricordato il Santo delle Stimmate. Ovviamente ad Assisi questa ricorrenza ha un sapore particolare quasi abbellito dalla consegna dell'olio che viene utilizzato per alimega ntare la lampada votiva che arde nella cripta di San Francesco.

Il significato del rito dell'offerta è molto sentito nella cittadinanza, in quanto l'olio che brucia nella lampada diventa sorgente di luce e di benedizione, e guida il cristiano nel cammino della Fede.

Il centro delle celebrazioni per San Francesco patrono d'Italia è la basilica che domina il colle su cui sorge Assisi. Le celebrazioni durano per più giorni e coinvolgono tutta la città, attraverso iniziative religiose e civili, premi, convegni e rievocazioni. Il culmine è la solenne cerimonia del Transito - nella Basilica inferiore - che racconta il passaggio dalla vita alla morte di San Francesco. Ogni assisano ha in casa il ramoscello d'ulivo che viene distribuito, al termine, sul sagrato della chiesa.

Da molti anni è tradizione che una regione venga ad Assisi ad offrire "il suo olio" per San Francesco. Le Solenni cerimonie liturgiche si svolgono nelle Basiliche di S. Maria degli Angeli e di S. Francesco. Alle Manifestazioni civili intervengono il rappresentante del governo italiano e le massime autorità regionali, provinciali e comunali.

 

 

DICEMBRE

 

FOCARACCIO IN ONORE DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE

 

Con l'arrivo dell'8 Dicembre, festa dell'Immacolata Concezione, ad Assisi si rinnova il rito del "focaraccio" in onore della festa cristiana, il giorno prima alle ore 17:00 presso la Rocca Maggiore. L'accensione del grande falò rappresenta un momento religioso alto, cui si aggiungono iniziative gastronomiche come la cottura delle castagne, accompagnate a tavola dal buon vino novello.

 

NATALE AD ASSISI E IN UMBRIA

 

Lo spirito del Natale si trasforma in quell'atmosfera magica, che insieme alla neve e al suono dello scoppiettio del camino acceso, rilascia per tutto il periodo natalizio un grado di gioia e allegria che caratterizza questo periodo di festività.

Nel vostro Natale in Umbria vi aspettano mercatini, mostre, città d'arte e appuntamenti enogastronomici! In ogni comune delle due province si organizzano appuntamenti da non perdere!

Nella città di San Francesco, l’inventore del primo presepe, sono proprio le rievocazioni della natività ad essere le protagoniste della città. Per le vie del centro e nelle frazioni ogni nicchia, vetrina o chiesa ospita un presepe. La maggior parte si queste rappresentazioni partecipano a un concorso che tutti gli anni premia la miglior opera amatoriale. Assolutamente da non perdere è la mostra Tutti i presepi del Mondoalla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli di Assisi. Nel corso degli anni, gente da tutti i paesi del mondo ha donato il proprio presepe ai frati di Assisi e, nel periodo di Natale, la Porziuncola mostra le migliori opere all’interno del percorso del Roseto e nel chiostro del Convento. Ogni frazione partecipa al Natale con iniziative di ogni genere dalle tradizionali, come il presepe del Sacro Tugurio, a quelle più particolari, come la discesa della Befana volante dalla cima della chiesa di Rivotorto. Nelle piazze centrali non possono mancare i classici mercatini natalizi (ad Assisi dal 5 all’8 Dicembre in Piazza del Comune e Piazza Santa Chiara) ereditati dalla tradizione nordica, dove comprare gli ultimi regali o farsi tentare delle leccornie esposte. Dulcis in fundo: i caratteristici e tradizionali presepi viventi. La maggior parte di essi sono vere e proprie rappresentazioni teatrali, realizzate in modo amatoriale dagli abitanti di frazioni anticamente sede di castelli medievali del contado assisano. All’interno dell’area scenografica sono spesso presenti punti di ristoro, dove degustare i sempre ottimi piatti della tradizione culinaria umbra. Degni di nota a tale riguardo: i Presepi di Petrignano, San Gregorio e Armenzano.